La geografia delle Marche – Silvestro Amanzio Moroncelli
La rappresentazione geografica su carta nasce tra Quattrocento e Cinquecento, con gli umanisti che riscoprono Tolomeo e pubblicano la sua opera corredata dalle Tabulae.
La cartografia, in senso moderno, nasce quasi in simbiosi con la stessa stampa perché questa nuova tecnica può garantire la totale fedeltà all’originale e una moltitudine di copie. I più grandi cartografi sono, infatti, anche stampatori ed editori di libri illustrati. Se fino alla prima metà del Cinquecento il centro di produzione era rappresentato da Roma e Venezia, nella seconda metà di questo secolo si sposta verso l’Olanda assieme agli scambi commerciali verso il nuovo mondo.
Ma come vengono rappresentate le Marche sulla carta geografica?
In realtà per divenire Marche bisogna aspettare la fine dell’Ottocento. In passato esisteva la Marca di Ancona che comprendeva la provincia di Ancona, Macerata e parte del fermano-ascolano e, a Nord, il Ducato di Urbino con alcuni territori umbri. Per la zona di Ascoli Piceno si dovrà attendere il 1680 la pubblicazione del Territorio di Ascoli di Odoardo Odoardi dei Catilini di Ascoli Piceno.
La prima carta sembra risalire alla mano di Giacomo Gastaldi e venne pubblicata nel 1548 con la dicitura “Marca de Ancona Nova“.
A lui seguono poi Fernando Bertelli con il Novo et vero Dissegno della Marca di Ancona e poi il famoso Vincenzo Luchini con Marca di Ancona del 1564.
La tecnica cartografica della misurazione migliora verso la metà del Seicento grazie al padovano Giovanni Antonio Magini nelle cui stampe ripropone la Marca di Ancona e il Ducato di Urbino. Con Magini la costa è più dettagliata e anche la proiezione su piano della superficie sferica migliora seppur l’intera Italia rimanga troppo spostata ad Est fino al primo Ottocento.
Tra il 1669 e il 1703 il tipografo romano De Rossi, che stampa anche l’Arcadia, lancia sul mercato un atlante: il Mercurio Geografico in cui è compreso uno degli esemplari più belli e raffinati della cartografia marchigiana La Marca anconitana e fermana realizzata nel 1711 dal fabrianese Silvestro Amanzio Moroncelli dedicata a Monsignor Lodovico Sergadi.
Nato Fabriano nel 1652 da una nobile famiglia della città, diventa monaco entrando nel locale Monastero di San Silvestro a Montefano (http://www.monasterosansilvestro.org/fr/). Nella sua città concluse gli studi di filosofia, mentre quelli di teologia lo portarono a Roma presso il monastero di Santo Stefano al Cacco. Studia la matematica e la cartografia con buoni risultati e importati frequentazioni come quella con il grande cartografo veneziano Coronelli famoso anche per il suo enorme mappamondo di 4,87 metri di diametro realizzato per il Re Luigi XIV, il Re Sole.
È in questo momento che Moroncelli viene nominato cartografo ufficiale alla corte della regina Cristina di Svezia. Dopo un breve periodo a Perugia torna nella sua Fabriano come bibliotecario del monastero di San Benedetto (http://www.fabrianostorica.it/monasteri/sanbenedetto.htm) del quale diventerà abate.
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Moroncelli fu però anche di pregevoli mappamondi in cui la competenza scientifica si unisce all’abilità artistica. Tra questi l’esemplare di rara eleganza conservato a Palazzo dei Priori di Fermo.
Altri suoi manufatti sono presenti al Palazzo Ducale di Venezia, alla Biblioteca Alessandrina di Roma, all’Accademia Etrusca di Cortona dove è conservata anche la sua opera in versi Sacrometria nel 1710.
Un ultimo esemplare è custodito al British Museum di Londra.
Link
Pinacoteca Civica di Fermo
https://www.comune.fermo.it/it/sala-del-mappamondo/
Cartoteca Storica delle Marche
http://www.turismo.comune.serrasanquirico.an.it/ssquiricotur/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/7
Panofotografia – Foto Daniele Maiani di Arowana Studio
http://www.jonathanmancini.it/2015/04/12/fermo-sala-del-mappomondo-moroncelli-biblioteca-comunale-r-spezioli/
Ricostruzione da scansione laser – Scansione Arowana Studio
http://www.jonathanmancini.it/2008/05/12/sala-mappamondo-moroncelli-fermo/